L’Ikebana (生け花 o いけばな) è l'arte giapponese della disposizione dei “fiori recisi”, anticamente conosciuta come Kadō (華道 o 花道).
Inizialmente, quest’arte (risalente al IV sec.) era strettamente legata al culto buddista e consisteva nel collocare rami e fiori tendenti verso l’alto, come offerta e slancio al divino.
Nel V secolo apparve uno stile di composizione floreale chiamato Rikka che rifletteva la magnificenza della natura ed esaltava la sua contemplazione. Lo stile Rikka divenne popolare nel XVII secolo, e fu impiegato come decorazione per le occasioni cerimoniali e festive.
Tuttavia, la variazione più significativa nella storia della ikebana avvenne durante il XV secolo, quando l’ikebana conobbe la sua evoluzione “domestica” e trovò spazio nell’architettura. Ogni casa, infatti, cominciò a contenere un Tokonoma (altare) dove la gente poteva collocare oggetti d'arte e fiori che fossero in accordo con quella determinata espressione artistica. Proprio in questo periodo le regole dell’ikebana subirono una notevole semplificazione per essere accessibili a tutti.
Alla fine del ‘500 si ebbe uno stile denominato Nageire (lanciare) strettamente legato alla cerimonia del tè. Secondo questo stile, i fiori sono disposti in un vaso nel modo più naturale possibile e possono essere impiegati i materiali più svariati. Per la sua associazione alla cerimonia del tè, questo stile è anche chiamato “cha-bana” (letteralmente "fiori del tè").
Nel 1890, poco dopo la Restaurazione Meiji, che portò alla modernizzazione e alll'occidentalizzazione del Giappone, si sviluppò un nuovo stile di ikebana chiamato Moribana (fiori ammucchiati). Questo stile nacque grazie all'introduzione dei fiori occidentali , di pari passo con la progressiva occidentalizzazione della vita quotidiana.
Lo stile Moribana, che ha creato una nuova libertà nella disposizione dei fiori; esso venne utilizzato soprattutto nella creazione di giardini zen o di piccoli spazi verdi. Si tratta infatti di uno stile che può essere goduto ovunque e può essere adattato a situazioni formali ed informali.
Tuttavia, la variazione più significativa nella storia della ikebana avvenne durante il XV secolo, quando l’ikebana conobbe la sua evoluzione “domestica” e trovò spazio nell’architettura. Ogni casa, infatti, cominciò a contenere un Tokonoma (altare) dove la gente poteva collocare oggetti d'arte e fiori che fossero in accordo con quella determinata espressione artistica. Proprio in questo periodo le regole dell’ikebana subirono una notevole semplificazione per essere accessibili a tutti.
Alla fine del ‘500 si ebbe uno stile denominato Nageire (lanciare) strettamente legato alla cerimonia del tè. Secondo questo stile, i fiori sono disposti in un vaso nel modo più naturale possibile e possono essere impiegati i materiali più svariati. Per la sua associazione alla cerimonia del tè, questo stile è anche chiamato “cha-bana” (letteralmente "fiori del tè").
Nel 1890, poco dopo la Restaurazione Meiji, che portò alla modernizzazione e alll'occidentalizzazione del Giappone, si sviluppò un nuovo stile di ikebana chiamato Moribana (fiori ammucchiati). Questo stile nacque grazie all'introduzione dei fiori occidentali , di pari passo con la progressiva occidentalizzazione della vita quotidiana.
Lo stile Moribana, che ha creato una nuova libertà nella disposizione dei fiori; esso venne utilizzato soprattutto nella creazione di giardini zen o di piccoli spazi verdi. Si tratta infatti di uno stile che può essere goduto ovunque e può essere adattato a situazioni formali ed informali.
L’Ikebana moderno risale al 1930 e va sotto il nome di “zen'ei” traslitterazione di “ikebana” o “zen'eibana”.
Attualmente quest’arte gode di una notevole notorietà grazie anche alla sua esportazione in Occidente.
In Giappone le scuole più note sono: Ikenobo, Ohara, Sogetsu, alcune delle quali hanno sedi anche in Italia
http://www.ikenobo.it/Home.html
http://www.ohararyu.or.jp/english/index_e.html
http://www.sogetsu.it/
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