Hyakumonogatari
Kaidankai (百物語怪談会, Cento
Racconti di Spiriti)
è il nome di un gioco molto diffuso in Giappone nel periodo Edo. Esso
consisteva nel riunirsi di notte in una stanza illuminata da 100 candele, per
raccontarsi a turno dei kaidan (brevi storie di fantasmi), generalmente si
trattava di storie tradizionali del luogo o di esperienze presumibilmente dirette.
Dopo ogni racconto, il narratore spegneva una candela per evocare gli spiriti
della morte; il gioco si concludeva solo quando l’ultima delle 100 candele era
spenta.
La
prima testimonianza dell’origine di questo gioco, si trova nel Kaidan-shu
Tonoigusa (1660), conosciuto anche come Otogi Monogatari. Tonoigusa racconta la
storia di alcuni samurai che, come prova di coraggio, solevano raccogliersi in
gruppo e raccontarsi queste storie tenebrose.
Tuttavia, il primo testo ad
utilizzare il termine “hyakumonogatari” è del 1677; si tratta del Hyakumonogatari
Shokoku, (100 Racconti di vari paesi) in cui ogni storia di yūrei e yōkai è presentata
come realmente accaduta.
Dopo l’Hyakumonogatari Shokoku furono pubblicati numerosissimi testi che avevano come filo conduttore proprio questo tipo di racconti: ricordiamo lo Shin Shokoku Hyakumonogatari (Nuovi 100 racconti di vari paesi), l’Hyakumonogatari Osogi (100 Storie di Osogi), l’Hyakumonogatari Taihei (100 Racconti di Pace), il Hyakumonogatari Bansei (100 Storie di Eternità).
Dopo l’Hyakumonogatari Shokoku furono pubblicati numerosissimi testi che avevano come filo conduttore proprio questo tipo di racconti: ricordiamo lo Shin Shokoku Hyakumonogatari (Nuovi 100 racconti di vari paesi), l’Hyakumonogatari Osogi (100 Storie di Osogi), l’Hyakumonogatari Taihei (100 Racconti di Pace), il Hyakumonogatari Bansei (100 Storie di Eternità).
Come abbiamo visto l’Hyakumonogatari divenne ben presto popolarissimo, tanto
da diventare un vero e proprio genere letterario che ebbe ulteriore spinta
propulsiva grazie all’avvento delle nuove tecniche di stampa. Da qui nacque lo Yūrei-e,
un genere che univa il racconto di fantasmi a meravigliose illustrazioni
(ricordiamo gli splendidi disegni e dipinti di Hokusai). Ancora oggi, l’horror
giapponese non può prescindere da questo curioso e originale genere letterario
che ha fornito spunti anche per la creazione di manga e serie televisive.
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