venerdì 4 novembre 2011

Il magico alternarsi delle stagioni


L'aurora a primavera: si rischiara il cielo sulle cime delle montagne, sempre più luminoso, e nuvole rosa si accavallano snelle e leggere. D'estate, la notte: naturalmente col chiaro di luna; ma anche quando le tenebre sono profonde. E' piacevole allora vedere le lucciole in gran numero rischiarare volando l'oscurità, oppure distinguere solo le luci di alcune di loro. Anche quando piove, la notte ha un suo fascino. Il tramonto in autunno: malinconico quando i raggi del sole calano obliqui dalla vetta dietro cui tramonta, e i corvi a gruppi di due, di tre, di quattro si affrettano disordinatamente al nido; piacevole è anche ammirare gli stormi ordinati dei gabbiani rimpicciolirsi sempre più all'orizzonte. L'armonia del vento e il ronzare degli insetti, quando il sole è calato infondono una dolce tristezza. D'inverno, il primo mattino: bellissimo, inutile dirlo, quando cade la neve. Bello è anche il candore della brina; oppure, oltre a questo, riattizzare il fuoco rapidamente, quando il freddo è più intenso, e attraversare le sale portando il carbone. E' anche piacevole verso mezzogiorno, quando l'ambiente si è intiepidito, vedere il fuoco del braciere, non più alimentato, ridursi a bianca cenere


Gli amanti della letteratura giapponese avranno sicuramente riconosciuto l’incipit di questo indiscutibile capolavoro: si tratta del “Makura no Soshi” (Note del Guanciale) di Sei Shōnagon (n. 966 ca. - m. 1017), una delle maggiori rappresentanti della letteratura di corte del periodo Heian (794-1186).
Questo brano, al di là del suo valore letterario, incarna perfettamente lo spirito del Giappone; in particolare pone l’accento sulla spiccata sensibilità del popolo nipponico verso il mutare delle stagioni.


L’alternarsi ciclico delle stagioni, con il mutare della natura, costituisce per i giapponesi un momento importante dell’anno, ricco di implicazioni mentali e spirituali.
E’ a tutti noto il costante monitoraggio dei media, che forniscono notizie dettagliate sulla fioritura delle infinite varietà floreali a cui, spesso, sono associate feste o tradizioni.

La stagione più suggestiva è sicuramente la primavera (), quando è possibile ammirare nel tradizionale hanami (花見, lett. "ammirare i fiori"), migliaia di ciliegi in fiore che volteggiano nell’aria per poi posarsi come tappeti al suolo.


Ogni giapponese organizza un pic-nic nei numerosi parchi del paese semplicemente per godere di questo spettacolo meraviglioso.


La fioritura dei ciliegi inizia a partire dalla fine di marzo nel sud del Giappone e prosegue fino a metà maggio nell’estremo nord del paese.







L’estate () è una stagione particolarmente gioiosa, associata alla danza e ai fuochi d’artificio. La maggior parte delle feste locali e regionali si svolgono in questo periodo: la Festa Gion-matsuri e la Festa Jidai-matsuri, a Kyoto, le danze di Awa Odori a Tokushima e ancora le sfilate di carri illuminati durante la Festa Nebuta-matsuri di Aomori.


In estate si svolgono anche molti festival come il Soma Nomaoi, durante il quale si ricrea una battaglia di 1000 anni fa, o il Grande festival d’estate di Tokyo, dove la musica è la protagonista assoluta.




Da ottobre a novembre si può ammirare l’incredibile bellezza delle foglie di acero o di gingko, ormai diventate rosse e dorate al tiepido sole autunnale ().


In questo periodo si svolge il  Momijigari (紅葉狩 letteralmente “caccia agli aceri”), che consiste nella tradizione di dirigersi in un luogo in cui le foglie degli alberi sono divenute rossicce. Molti giapponesi, così come avviene per l’hanami,  si dirigono nei luoghi più suggestivi come  Nikkō o Kyoto, per ammirare il mutamento progressivo degli aceri e contemplare la bellezza dell’autunno.






In inverno () la neve crea dei paesaggi magici che spingono i giapponesi nelle varie onsen (温泉, “stazioni termali”) che si trovano sparse per il paese; tra quelle più conosciute c’è sicuramente la località di Hakone (箱根町), nella prefettura di Kanagawa, celebre per i panorami del monte Fuji e per il Parco Nazionale Fuji-Izu-Hakone.



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