mercoledì 16 novembre 2011

Hyakumonogatari Kaidankai: un gioco "spettrale"


Hyakumonogatari Kaidankai (百物語怪談, Cento Racconti di Spiriti) è il nome di un gioco molto diffuso in Giappone nel periodo Edo. Esso consisteva nel riunirsi di notte in una stanza illuminata da 100 candele, per raccontarsi a turno dei kaidan (brevi storie di fantasmi), generalmente si trattava di storie tradizionali del luogo o di esperienze presumibilmente dirette. Dopo ogni racconto, il narratore spegneva una candela per evocare gli spiriti della morte; il gioco si concludeva solo quando l’ultima delle 100 candele era spenta.
La prima testimonianza dell’origine di questo gioco, si trova nel Kaidan-shu Tonoigusa (1660), conosciuto anche come Otogi Monogatari. Tonoigusa racconta la storia di alcuni samurai che, come prova di coraggio, solevano raccogliersi in gruppo e raccontarsi queste storie tenebrose.
Tuttavia, il primo testo ad utilizzare il termine “hyakumonogatari” è del 1677; si tratta del Hyakumonogatari Shokoku, (100 Racconti di vari paesi) in cui ogni storia di yūrei e yōkai è presentata come realmente accaduta.
Dopo l’Hyakumonogatari Shokoku furono pubblicati numerosissimi testi che avevano come filo conduttore proprio questo tipo di racconti: ricordiamo lo Shin Shokoku Hyakumonogatari (Nuovi 100 racconti di vari paesi), l’Hyakumonogatari Osogi (100 Storie di Osogi), l’Hyakumonogatari Taihei (100 Racconti di Pace), il Hyakumonogatari Bansei (100
Storie di Eternità).
Come abbiamo visto l’Hyakumonogatari divenne ben presto popolarissimo, tanto da diventare un vero e proprio genere letterario che ebbe ulteriore spinta propulsiva grazie all’avvento delle nuove tecniche di stampa. Da qui nacque lo Yūrei-e, un genere che univa il racconto di fantasmi a meravigliose illustrazioni (ricordiamo gli splendidi disegni e dipinti di Hokusai). Ancora oggi, l’horror giapponese non può prescindere da questo curioso e originale genere letterario che ha fornito spunti anche per la creazione di manga e serie televisive.

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