Akiko Yosano ( 与謝野 晶子7 dicembre 1878 - 29 maggio 1942)
è lo pseudonimo di una delle più grandi poetesse giapponesi di epoca
contemporanea. La sua figura è abbastanza controversa a causa di una serie di
tendenze che coabitarono nella sua particolarissima personalità e che non
sempre piacquero alla critica.
Fu pacifista ed incallita femminista, nonché grande
innovatrice nel campo della poesia. Compose numerosi tanka (componimenti di cinque versi formati rispettivamente da 5, 7, 5, 7 e 7
sillabe) dai contenuti spesso erotici in cui emerge una notevole eleganza
formale. La sua prima raccolta di poesie si intitola Midaregami (Capelli arruffati) e contiene circa 400 componimenti. Fu
anche autrice di saggi e di prose su vari argomenti tra cui la guerra, che ella
percepiva come ingiusta ed inutile. Portò a termine numerose traduzioni di classici
giapponesi operando una sorta di modernizzazione; ricordiamo lo Shinyaku Genji Monogatari e lo Shinyaku Eiga Monagatari.
La sua poesia appare interessante soprattutto per
il contrasto tra la forma tradizionale del tanka
e l’innegabile modernità dei contenuti. Ella accosta i classici motivi della contemplazione
della natura a tematiche molto più concrete come il corpo e il desiderio. La
sua poesia scorre rapida e densa di allusioni sensuali senza, per questo,
scadere mai nella volgarità.
1
Mezzo vestita
di una seta leggera
dal colore rosso pallido...
non pensare male: di' loro
che si sta godendo la luna...
2
Via Lattea:
a letto, con lui,
apro la tenda
e guardo come, all’alba,
si separano due stelle
3
Dopo il bagno
mi guardo nello specchio,
e, osservando il mio corpo,
sento che ancora rimane qualcosa
di ieri: un certo sorriso...