lunedì 12 dicembre 2011

Gli antenati dei robot: le Karakuri ningyō (からくり人形)

Le Karakuri ningyō (からくり人形 letteralmente: bambole meccaniche) sono i primi esempi di robot della storia. Inventate da abilissimi artigiani giapponesi intorno al 1600, conobbero la loro massima diffusione intorno nel periodo Edo, per poi evolversi in forme sempre più raffinate e complesse.

Il meccanismo di queste “bambole meccaniche” era assai semplice e molto simile a quello utilizzato nella fabbricazione degli orologi. I materiali utilizzati erano principalmente legno, corda e parti metalliche; esse svolgevano funzioni semplicissime che riproducevano la vita quotidiana di qualsiasi giapponese dell’epoca come servire il tè, inchinarsi o passeggiare.
E’ possibile operare una classificazione di karakuri in tre modelli: i Butai karakuri (舞台 から くり), spesso utilizzati nelle rappresentazioni teatrali, essi hanno variamente ispirato e influenzato il teatro Noh e il Kabuki, soprattutto per quanto riguarda la gestualità e l’immobilità dei volti; i Zashiki karakuri (座敷 から くり), utilizzati come ornamento o a scopi ludici nelle case; i Dashi karakuri (山車 から くり) impiegati nelle feste religiose per la rievocazione di antichi miti.

Per chi fosse interessato, è possibile ammirare una ventina di queste straordinarie bambole in una mostra che si tiene nei sotterranei di Palazzo Barolo a Torino, che terminerà il 18 dicembre (http://www.bambolegiappone.it/mostra/bambole-giapponesi.html).

Inoltre, in Italia, è possibile imparare a fabbricare dei robot (eventualmente ispirati alle karakuri) alla Scuola di Robotica di Genova, che troverete a questo indirizzo: http://www.scuoladirobotica.eu/





















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